Report Venerdì Positivi: Attaccamenti e Separazioni

dialogo fra piccolo principe e la volpe
Ciclo di seminari divulgativi e di informazione sulle tematiche della salute e del benessere psicofisico
Spazio interculturale per coniugare relax ed informazione

Seminario

“ATTACCAMENTI E SEPARAZIONI NELLA VITA: COME ELABORARE UN LUTTO»”

“Che senso ha legarsi ad una persona, se poi per vari motivi possiamo perderla?

Che senso hanno i legami????"

Intimità
Il legame tra due persone si basa su un ascolto profondo e una comunicazione intima


COSA CI PUO’ INSEGNARE IL LIBRO “IL PICCOLO PRINCIPE” SU ATTACCAMENTI E SEPARAZIONI???

“Il Piccolo Principe” è un libro per bambini, può essere letto come un’interminabile favola ma Antoine de Saint-Exupéry, in questa sua straordinaria opera, si rivolge soprattutto agli adulti: è un’opera dai risvolti stupendamente profondi, pregna di spunti per riflessioni altrettanto profonde, come il celebre passo che narra il dialogo tra il piccolo principe e la volpe, sulla disquisizione filosofica ma in fondo assai semplice, alla portata di tutti, anche dei bimbi, sull’addomesticamento, sulla creazione del legame tra due esseri viventi, sulla vera amicizia. Anche una rosa è un essere vivente e, a riprova di ciò, infatti, la volpe spiega al piccolo principe l’importanza del legame, della dedizione, dell’essenziale. Un vero amico, rimane tale anche in caso di separazione, accidentale o tragica, anche voluta… perché ci resta comunque nel cuore. Il concetto di perdita e di separazione, dunque, leggendo questo libro, può essere visto come processo naturale ed inevitabile della vita e consente di comprendere il significato dei legami e delle separazioni in un’ottica evolutiva.

IL LUTTO E LA PERDITA

Ogni perdita è una perdita multipla: parte di noi stessi, passato e futuro.

VENTAGLIO DI PERDITE

  • Perdite interiori: privacy, libertà, bellezza fisica, autostima;
  • Perdite affettive: morte di una persona cara (genitore, partner, figlio, amico, animale), separazione e divorzio;
  • Perdite geografiche e di proprietà: casa, terra, ecc..;
  • Perdite professionali: lavoro, salario, della sicurezza, di una promozione, della propria reputazione;
  • Perdite riguardanti la salute: asportazione di organi fisici a causa di una malattia invalidante, l’amputazione di una gamba, limiti imposti alla propria progettualità a causa di una patologia cronica;
  • Perdite istituzionali: perdita di fiducia nei confronti di un sistema religioso o politico;
  • Perdita dei sogni: possibilità di avere un bambino, occasione mancata di un lavoro, di una relazione promettente, fallimento scolastico, professionale, sportivo.
Non si può curare il lutto, nel senso che non è una malattia, ma una combinazione di pensieri, sensazioni fisiche, emozioni e comportamenti che rendono possibile la sopravvivenza dopo una perdita. Ognuno vive il lutto in modo diverso e con emozioni anche molto differenti: non c’è giusto/sbagliato, non ci sono tempi definiti.
Esiste anche un altro aspetto del lutto che si chiama “LUTTO ANTCIPATORIO” e rappresenta un vissuto di sofferenza, presente sia nella persona che muore, sia nei familiari, come anticipazione e preparazione alla perdita della propria vita o di una persona cara.

IL PROCESSO DI ATTACCAMENTO-SEPARAZIONE

L’ attaccamento è un comportamento volto ad ottenere e mantenere una vicinanza fisica e psicologica con un altro essere. Lo scopo è procurare sufficiente sicurezza per potersi allontanare ed esplorare. È una protezione contro la paura. Il comportamento complementare è l’accudire. La separazione è, invece, la fase di accettazione di una perdita attraverso un processo di lutto. Consiste nel lasciare andare l’antico attaccamento rimanendo in contatto con i propri sentimenti e le proprie emozioni, dandosi il permesso di esprimerle al fine di crescere, trasformarsi mediante la ricerca e la ricostruzione di nuovi significati.

La tristezza per il lasciare andare
La forza e la capacità di separarsi da qualcosa o qualcuno


LA LEGGE DEL DISTACCO

La legge del distacco è iscritta nella mappa dell’esistenza umana e abbraccia l’orizzonte fisico, psicologico, mentale e spirituale. E’inevitabile passare attraverso la notte per vedere il giorno, dire addio alla giovinezza per entrare nella vita adulta. E’dalla morte che scaturisce il miracolo di una nuova vita: ogni vita è intrisa di morte e ogni morte è abitata dalla vita. La vita è un viaggio che richiama la vulnerabilità degli attaccamenti e l’inevitabilità delle separazioni. La legge del distacco è iscritta nella mente, nel cuore, nel corpo e nello spirito. Da una parte, questa verità dell’esistenza produce sofferenza e travaglio, dall’altra favorisce la crescita e la maturazione. Risulta facile capire come i distacchi e le separazioni causino afflizione e patimento; è invece più difficile scoprirne fecondità e stimoli innovativi.

FASI DI ELABORAZIONE DEL LUTTO

Una delle più note studiose del lutto e delle fasi di elaborazioni del lutto è Elisabeth Kubler Ross (1969), la quale ha evidenziato come il lutto anticipatorio sia simile al lutto completo ed ha elaborato un Modello basato su 5 fasi, che possono avvicendarsi e ripresentarsi senza un ordine prestabilito, e che spiegano come l’essere umano sia solito vivere una perdita e le emozioni ad essa associate; di seguito le fasi di elaborazione del lutto:
  1. Negazione o rifiuto: «No, io no, non può essere vero…!» .
  2. Rabbia: «perché Io?».
  3. Contrattazione o patteggiamento: è un tentativo di dilazionare il tempo, include un premio offerto per buona condotta e una promessa implicita che il malato non chiederà di più se gli verrà concesso questa dilazione per soddisfare piccoli grandi desideri.
  4. Depressione: non c’è più la negazione della propria condizione, ma il senso di perdita di sé e quindi una profonda tristezza e dolore; se concediamo la possibilità di esprimere questi stati interni invece di reprimerli il malato accetterà più facilmente la sua condizione e riuscirà ad essere grato alle persone a lui care della loro presenza silenziosa.
  5. Accettazione: superate le fasi precedenti (per lutti non improvvisi) ed espressi tutti gli stati interni, il malato, raggiungerà uno stadio nel quale non sarà né depresso, né arrabbiato, né invidioso ma contemplerà la sua prossima fine con una profonda serenità.

Esse, inoltre, sono definite anche meccanismi di difesa psicologica e serviranno per diversi periodi di tempo, si sostituiranno l’uno dopo l’altro o esisteranno l’uno accanto all’altro.

REAZIONI EMOTIVE DELLA PERSONA IN LUTTO

  • INCREDULITÀ E SHOCK,
  • NEGAZIONE,
  • PAURA E ANSIA,
  • RABBIA E ACCUSA
  • SENSO DI COLPA E INGIUSTIZIA,
  • PIANTO,
  • SPERANZA/DISPERAZIONE
  • TRISTEZZA
  • SOLITUDINE,
  • SENSO DI VUOTO,
  • RIMPIANTO.
  • ACCETAZIONE/PACE
Tutti questi stati emotivi sono assolutamente fisiologici e devono essere lasciati emergere.

FATTORI CHE INFLUENZANO IL LUTTO

  • Legati alle circostanze della perdita (es. improvvisa/lunga malattia, morte naturale o per vecchiaia)
  • Legati alla relazione con il deceduto (es. attaccamento, situazioni non risolte)
  • Legati alle caratteristiche personali (precedenti esperienze di perdita, stato psicologico, relazioni sociale, età: bambini pensiero più concreto, adolescenti più rabbia, anziani più depressione…).

DIVERSI TIPI DI MORTE

  • Morte naturale/vecchiaia;
  • Malattia cronica/terminale;
  • Incidenti stradali (giovani)
  • Disastri naturali;
  • Suicidio;
  • Omicidio, stupro, vendetta privata dei clan;
  • Guerra /terrorismo;
  • Improvvisa (infarto, neonato, bambino)
Le circostanze di morte incidono sul processo di elaborazione del lutto. La morte legata a una malattia terminale ha il vantaggio di un lutto anticipatorio, mentre una morte improvvisa, come il suicidio, sconvolge la vita dei familiari e amici, generando profondi sensi di colpa, rabbia, vergogna e tristezza. Oltre ai fattori circostanziali, l’elaborazione del lutto dipende molto dal tipo di rapporto esistente e tra il superstite e il defunto e dal corrispettivo grado di dipendenza psicologica, sociale ed economica.

ELABORAZIONE DEL LUTTO

Il solo modo per uscire dal lutto è attraversarlo, concedendosi la possibilità di sentire, riconoscere ed esprimere tutte le emozioni sopracitate. Il lavoro del lutto è un lavoro duro. Il lavoro del lutto piu’ efficace è quello che non si compie da soli, ma con l’aiuto di uno specialista.

L’ACCETTAZIONE DELLE EMOZIONI NELL’ELABORAZIONE DEL LUTTO

L'evento luttuoso quando viene emotivamente vissuto e affrontato, nella sua dimensione della rabbia prima, del dolore poi e della graduale differenziazione, consente il riattivarsi delle risorse individuali che restituiscono al soggetto la forza di andare avanti nel proprio percorso di vita, mantenendo vivo il ricordo della persona scomparsa.

nutrimento
I legami tra esseri viventi nutrono l’anima.
Copyright © 2017-2018 Mariachiara Mazzei
A cura della dr.ssa Mariachiara Mazzei
Psicologa-Counselor-Ph.D
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cell: 329-1310010

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